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Artificial Intelligence e Metaversi

Membri del gruppo di lavoro:

  • Prof.ssa Daniela La Foresta
  • Prof.ssa Francesca Krasna
  • Prof. Antonio Ciaschi
  • Prof. Salvatore Amaduzzi
  • Prof. Giovanni Modaffari
  • Prof. Stefano De Falco
  • Prof. Pierluigi Magistri
  • Prof.ssa Luisa Carbone
  • Prof. Enrico Nicosia
  • Dr.ssa Ilaria Bruner
  • Dr. Giulio Panzeri

Stato dell’arte e obiettivi del GdL: La graduale introduzione dell’Intelligenza Artificiale nella quotidianità e nel pensiero geografico contemporaneo costituisce l’innovazione potenzialmente più invasiva e determinante degli ultimi decenni, in una molteplicità di aspetti delle interazioni umane e non solo. L’osservazione del geografo è, a tal proposito, stimolata dallo sviluppo di tecnologie geospaziali, della geospatial artificial intelligence (GeoAI) e, in modo più ampio, dal portato teorico che prevede di mettere in discussione concetti fondamentali del pensiero geografico come spazio, luogo, rappresentazione e così via.
Come geografi, nelle pratiche di imaging e mapping assistiamo al concretizzarsi di quel passaggio tanto citato nel passato ma allora soltanto intravisto per cui dall’ossessione per le immagini della Terra siamo chiamati adesso a osservare la Terra in immagini. Machine learning, deep learning, machine vision, media techniques of visuality, fake geographies, remote sensing e ground truth sono processi che manifestano una natura specificamente geografica perché tendenti a replicare non soltanto la percezione umana ma anche l’aspetto fondamentale dell’orientamento quindi del ragionare nello spazio. La potenziale applicazione dei nuovi strumenti nella interpretazione delle crisi ambientali, quindi nell’esplorazione dei relativi linguaggi, dei contenuti e delle dinamiche è soltanto uno dei numerosi esempi di problem solving nei fenomeni geografici in generale. La GIScience è riconosciuta come un predecessore e un contemporaneo che può avvalersi delle potenzialità garantite dalle nuove teorie e dai nuovi approcci forniti dalle potenzialità di calcolo e programmazione ma, come si sottolinea nella scheda della GeoAI della Oxford University Press, lo spazio è centrale nell’AI per delle questioni primarie. Ad esempio, la referenziazione spaziale è determinante per la messa in relazione di data sets alla base del training dei modelli più avanzati di IA. Accanto all’AI, si rende necessario prendere in considerazione le potenzialità del Metaverso come versione più recente ma non l’ultima (ecco perché il plurale) di una realtà virtuale che abolisce le distanze, un territorio in cui si manifestano nuove relazioni di potere e innovative forme di partecipazione, transazione e consumo. Il Metaverso, uno spazio ancora non univocamente definito e largamente inesplorato nelle sue molteplici funzioni, prefigura una eterotopica, simmetrica e sovrapponibile relazione tra spazio fisico e virtuale (Focault, 1967). Presentato come il futuro di Internet, il Metaverso è oggi una piattaforma priva di centro e senza apparenti gerarchie, articolata in spazi virtuali isolati, pur se di valore e dimensione diversi, uniti in un universo tridimensionale (Binance, 2021). In questo mondo inesplorato, da colonizzare, governare e normare, si stanno affermando nuovi attori geopolitici e geoeconomici il cui potere continua tuttavia a fondarsi su pilastri tradizionali identificabili, a seconda delle prospettive, nell’ideologia, nell’economia, nella politica, nella forza militare ed anche nella più immateriale combinazione di conoscenza e fiducia. Il legame che sembrava indissolubile tra spazio e potere e, quindi, tra spazio e popolazione, già indebolito dal processo di globalizzazione e dal progresso tecnologico, è in questo contesto, profondamente modificato (Dear, 2022). La popolazione di riferimento, infatti, pur essendo fortemente concentrata nello spazio relazionale della piattaforma, è tuttavia fisicamente dispersa, assumendo pertanto, in tale dimensione deterritorializzata, quasi i caratteri di una nazione. Si va affermando, di conseguenza, un nuovo concetto spaziale che, confermando la natura dinamica già descritta negli anni novanta dalla Massey (1992) e la possibilità di svincolarsi dall’elemento fisico assumendo una molteplicità di forme (come quella immaginaria della narrazione, della mitologia nazionalista delle utopie e delle distopie, delle politiche aspirazionali o anticipatrici) (Koch, 2022), offre al sapere geopolitico nuove occasioni di riflessione sulla trappola territoriale (Agnew, 2018), così come sulla eventuale opportunità di dotarsi, pur senza cadere in una modalità di pensiero aspaziale, di altre categorie interpretative e critiche (Khoch, 2022).
Numerosi sono, inoltre, gli aspetti controversi dello spazio deregolamentato del Metaverso, nonché dell’insieme delle tecnologie alla base dell’intelligenza artificiale (IA): dallo squilibrio dei poteri, alla minaccia per la sovranità degli Stati, dalla regolamentazione della proprietà degli spazi digitali, all’esercizio e la tutela dei diritti e dell’etica, solo per citarne alcuni. Nel nuovo mondo digitale gli Stati, pertanto, non solo si ritrovano spesso a dipendere da multinazionali o attori terzi non statali, ma anche dalla tecnologia stessa, le cui possibilità di controllo sono fortemente connesse alla regolamentazione della piattaforma. Si può immaginare che, così come è successo per Google nella rete di Internet, chi riuscirà ad acquisire gli strumenti, anche tecnologici, per normare questi territori, conseguirà un significativo vantaggio competitivo in termini di controllo e, quindi, di potere.
Una cornice così complessa e un elenco molto parziale delle tematiche che si considerano nei due oggetti del titolo del gruppo di lavoro non esauriscono le ricchissime articolazioni di cui intendiamo occuparci. Il gruppo vuole accogliere tutti gli studiosi interessati a esplorare, narrare, sperimentare le nuove dimensioni del pensiero geografico determinate da questi passaggi fondamentali. Sia nelle premesse cognitive, con le necessarie speculazioni teoriche sull’evoluzione dello spazio e dell’orientamento condizionati a queste nuove realtà, sia nelle espressioni di pragmatismo che comprendono l’utilizzo dei nuovi strumenti nella discussione e nella problematizzazione dei maggiori fenomeni geografici. In particolare, l’accelerazione nello sviluppo dei mondi online virtuali, che si è registrata in seguito al periodo pandemico, ha generato un vero e proprio slittamento senza precedenti delle persone in spazi digitali interattivi; nella prassi geografica ciò ha consentito lo sviluppo di nuove forme di analisi che permettono l’esplorazione di scenari futuri in grado di affrontare i problemi urbani attuali, superando la dicotomia reale-virtuale.

Attività svolte e in corso:

  • Partecipazione radiotelevisiva, High Tech Talk, Centro Studi della Kineton Srl – Società Benefit, Via Gianturco 23; Titolo: Il Metaverso e le potenziali ricadute industriali. Puntata condotta da Piero Marrazzo – 16/05/2024
  • Organizzazione della GeoNight 2024, Il Metaverso per la narrazione dei territori. Spazi urbani tra trasformazioni e permanenze, Università degli Studi di Napoli Federico II – 12/04/2024
  • Lezione seminariale del titolo “Dalla progettazione all’utilizzo degli ambienti immersivi nel Metaverso” – 17/06/2024
  • Presentazione alla EMRN Confernce A Metaverse for the good in Barcellona “Metaverse Applications in Learning Processes. Good practices and main challenges” – 9/10 Aprile 2024
  • Presentazione alla 9th International XR-Metaverse Conference in Busan “The role of immersive virtual spaces in enhancing civic participation and its narrative” – 18/22 Maggio 2024
  • Seminario “Sovranità digitale e geopolitica dell’innovazione. Analisi, rischi e opportunità dei nuovi spazi virtuali del Metaverso” presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Napoli Federico II – in corso