Toponomastica critica, politiche di denominazione e spazializzazione della memoria
PROSSIMI APPUNTAMENTI E PROGETTI IN CANTIERE 2024/2025
- Il prossimo appuntamento di interesse per il neonato gruppo è il Convegno Internazionale di Studi organizzato dal CISGE (Centro Italiano Studi Storico-Geografici) presso l’Università degli Studi di Salerno, il 10-11 dicembre 2024: “Toponimi, percezioni e rappresentazioni territoriali. Letture critiche, metodologie e nuove prospettive tra ricerca e didattica” organizzato.
- Fra i progetti in cantiere, aperti ad ogni indicazione e partecipazione: 1) una giornata di studi sul rapporto fra “Spazio e memoria”, in collaborazione con il Gruppo AGeI “Placetelling”; 2) un convegno internazionale sulla “Toponomastica inclusiva” in collaborazione con i Gruppi AGeI “Genere e Geografia” e “Geografie Decoloniali”.
PRESENTAZIONE DEL GRUPPO
Il nuovo Gruppo di ricerca AGEI sulla Toponomastica critica, sulle politiche di denominazione e sulle forme di spazializzazione della memoria nasce nella primavera del 2024 e viene formalizzato in occasione delle Giornate della Geografia di Trento (12-14 settembre 2024).
In questa pagina illustriamo il contesto scientifico in cui si sviluppa il progetto, quindi introduciamo la nuova proposta e il nuovo quadro scientifico che integra quello più classico, chiariamo la genesi del progetto e accenniamo alle possibili linee di ricerca (alcune delle quali particolarmente “urgenti”) e alle possibili collaborazioni all’interno come all’esterno delle geografie.
IL CONTESTO SCIENTIFICO E RELAZIONALE CLASSICO
Il rapporto fra geografia e toponomastica è storico e strutturale. Da un lato, la geografia attribuisce una notevole importanza, e anche un certo fascino, ai nomi dei luoghi, nella misura in cui la pratica simbolica della denominazione è parte integrante del processo di produzione di spazio sociale (si veda Turco, 2010) e può rendere conto di elementi rilevanti delle successive stratificazioni che caratterizzano paesaggi e territori. Dall’altro, la toponomastica è una pratica prettamente interdisciplinare e non molto codificata (Aversano e Cassi, 2008) che studia i nomi dei luoghi (origine, distribuzione, significato) per risalire, attraverso il loro stretto legame con il territorio e la loro persistenza temporale, a fatti sociali remoti non altrimenti conoscibili o certificabili (Mastrelli, 2015).
La Geografia italiana ha sempre dedicato una rilevante attenzione alla toponomastica, distinguendosi sia a livello nazionale che internazionale. Limitandoci agli ultimi decenni, dal convegno di Vietri sul Mare del 2002 (si veda Aversano, 2002) emergono una mozione finale indirizzata al Ministero dei beni culturali da diverse associazioni geografiche (Agei, Aiig, Cisge, Sgi, Ssg) e un progetto nazionale di ampio respiro che porta: 1) alla creazione dell’Associazione di Toponomastica Italiana (si veda Palagiano, 2008); 2) alla collaborazione diretta con il Gruppo di esperti delle Nazioni Unite sui nomi geografici -UNGEN- ; 3) ad una serie di eventi e convegni che confluiscono nel numero 34 di Geotema intitolato “Geografia e nomi di luogo” (pubblicato a cura di Aversano e Cassi nel 2010, nonostante la numerazione 34/2008).
In questo contesto scientifico e relazionale si collocano gli eventi e le pubblicazioni più recenti, che propongono una panoramica aggiornata sulla geografia dei nomi di luogo nella sua prospettiva di ricerca più classica, di natura soprattutto storica e linguistica. In particolare il secondo e il terzo Simposio UNGEN di Firenze 2015 e Napoli 2021 (si vedano Cantile e Kerfoot, 2016 e 2022). La sessione “Place names as (positive or negative) brands” di Peter Jordan e Cosimo Palagiano, con la Commissione Toponomastica dell’IGU/UGI, al Congresso IGU/UGI di Parigi 2022. La conferenza “Literary, Polar and Extraterrestrial Place Names”, di Accademia dei Lincei e Commissione Toponomastica IGU/UGI a Roma 2023. La recente pubblicazione di O’Reilly (2023) “Place naming, identities and geography” con il contributo di Laura Cassi “From Historical to New Place Names. The Case of Italy” che si offre come vero e proprio compendio della tradizionale analisi geografica dei toponimi intesi come “indicatori culturali” (Rose-Redwood, Alderman e Azaryahu, 2018).
LA PROPOSTA E IL NUOVO QUADRO SCIENTIFICO DI INTEGRAZIONE E RIFERIMENTO
Il progetto intende promuovere l’integrazione di questa démarche classica di analisi geografica dei nomi dei luoghi, con gli interessi, le metodologie e le esperienze di ricerca della “toponomastica critica”, che focalizza l’attenzione sulla dimensione politica dei toponimi e si concentra, fra l’altro, sull’odonomastica (i nomi delle vie di circolazione) e sulla dimensione urbana della toponomastica. In linea generale, la prospettiva critica permane fortemente interdisciplinare ma sposta il focus: 1) dal toponimo alle politiche di denominazione, formali e informali (chi decide di denominare cosa, come e perché?); 2) dai toponimi descrittivi a quelli commemorativi (chi o cosa è ricordato nello spazio pubblico e perché?); 3) dal passato al presente (quali effetti sociali hanno le denominazioni toponomastiche e che tipo di relazioni sociali innescano? Sono strumenti di controllo o di cittadinanza?).
Iniziata nella seconda metà degli anni Ottanta, la svolta critica degli studi (non solo geografici) sui nomi di luogo si diffonde negli anni Novanta grazie ad alcuni articoli fondanti, fra i quali il più influente e citato è “The power of commemorative street names” di Maoz Azaryahu (1996). L’inedita prospettiva si accredita definitivamente con la raccolta “Critical toponymies: the contested politics of place naming”, a cura di Lawrence Berg e Jani Vuolteenahoo (2009). Anziché esaurirsi nel tempo, tuttavia, l’analisi critica dei nomi di luogo trova sempre nuova linfa nell’attualità e conosce un successo crescente, sia in termini di sviluppi metodologici, sia di varietà dei casi empirici esaminati. Lo sancisce una seconda raccolta, “The political life of urban streetscapes: naming, politics, and place”, curata da tre fra i più autorevoli studiosi in questo campo: Reuben Rose-Redwood, Derek Alderman e il già citato Azaryahu (2018).
Queste tre fonti permettono di ricostruire l’approccio critico allo studio dei nomi di luogo (si veda scheda “Appunti di toponomastica critica”) e di tratteggiare alcuni fra i principali ambiti di ricerca attualmente aperti e di interesse anche per questo nuovo Gruppo di lavoro.
LA GENESI, I SOGGETTI DI INTERESSE SCIENTIFICO E LE PROSPETTIVE COLLABORATIVE
Il progetto di un nuovo gruppo AGeI sulla toponomastica critica prende corpo in occasione del Congresso del Centenario IGU/UGI di Parigi 2022 consacrato al “Tempo della geografia”, a seguito del successo della sessione intitolata “Toponomastica critica: le pratiche di (ri)denominazione e il potere di trasformare il tempo in spazio”. Il panel ospita 11 contributi provenienti da Europa, Africa e America latina, dialoga con la Commissione toponimi dell’UGI e stimola le riflessioni e i dibattiti che hanno dato vita al numero tematico del Semestrale di Studi e Ricerche in Geografia 1/2023, a cura di Gallia, Muti e Pecorelli (2023).
In effetti, muovendo dall’osservazione di alcune odierne dinamiche politiche e sociali correlate ai nomi di luogo in Italia, negli anni recenti alcuni studi hanno attinto alla toponomastica critica per studiare: 1) la diffusione delle commemorazioni odonomastiche intitolate alla memoria antimafia, creando un vero e proprio censimento nazionale, (Muti e Salvucci, 2020) e studiandole come luoghi di memoria (Muti e Salvucci, 2024) 2) l’odonomastica di genere, femminista e transfemminista, con attenzione alle pratiche di resistenza simbolica e guerriglia odonomastica (Fantò, Muti e Pecorelli, 2021; Pecorelli 2023).
Date le prerogative del soggetto trattato (i toponimi sono un tema pubblico di indiscutibile fascino e di immediata “riconoscibilità geografica”) queste ricerche hanno avuto un ottimo riscontro in prospettiva didattica, anche dottorale. I curatori hanno partecipato a diverse iniziative del terzo settore (come quella interdisciplinare dell’Università di Torino per celebrare l’anniversario di Viale Ottavio Mai) ascoltando da pluralità di centri di ricerca e associazioni le più recenti esperienze di mappatura e ridenominazione informale e popolare dello spazio pubblico.
I punti fondamentali del progetto “Toponomastica critica, politiche di denominazione e spazializzazioni della memoria” sono:
1) la percezione dell’esistenza di una pluralità di “urgenze” scientifiche, dettate dall’attualità e dall’asprezza del dibattito politico e sociale in Italia, non solo rispetto alla toponomastica inclusiva (di genere, decoloniale, civica e ambientalista) ma, più in generale, verso i processi di spazializzazione della memoria che incidono sulle relazioni fra le identità collettive.
2) la volontà di creare un dialogo aperto e costruttivo sia con la comunità scientifica nazionale e internazionale, sia con le istituzioni, sia con la società civile, gli enti e le associazioni del terzo settore, e anche i movimenti informali o spontanei che giocano un ruolo spesso fondamentale.
In questa direzione vanno anche le adesioni al gruppo di Andrea Cantile (Chair della Divisione romano-ellenica del Gruppo di esperti delle Nazioni Unite sui nomi di luogo) di Elena Dai Prà (Chair della Commissione toponomastica IGU/UGI) e di Gianluigi Salvucci (Istat). Senza dimenticare il Prof. Cosimo Palagiano (co-chair del gruppo) che costituisce un collegamento diretto, e una relazione di memoria storico-scientifica, con il precedente Gruppo AGeI sulla Toponomastica.
Il gruppo è immaginato come una struttura aperta e condivisa, finalizzata alla ricerca teorica ed empirica (con particolare attenzione al caso italiano) in una prospettiva capace di aprirsi all’interdisciplinarietà, di combinare utilmente scientificità e divulgazione, e di affrontare sul piano della conoscenza, con puntualità e senso critico, tutti i casi di studio offerti dall’attualità nel campo della toponomastica e della spazializzazione della memoria.
Il gruppo: individua i temi da affrontare e organizza reti di ricerca che condividono l’approccio teorico e l’obiettivo conoscitivo; organizza giornate di studio sulle tematiche prescelte; organizza sessioni nei principali eventi geografici nazionali e internazionali; pianifica pubblicazioni su riviste scientifiche e collane editoriali; agevola la collaborazione scientifica con altri gruppi Agei con i quali condivide diversi possibili interessi, come ad esempio Genere e geografia; Geografie per la società; Geografie del sacro; Geografie decoloniali; Identità territoriali; Landscape studies; Placetelling; Media e geografia; Geopolitica.
Ecco alcune tematiche di interesse generale che potrebbero contraddistinguere il gruppo di lavoro. Fra queste, alcune sono attualmente attive, sull’onda delle esperienze recenti riassunte in precedenza, e intersecano variamente le faglie metodologiche sopra esposte.
TEMATICHE DI INTERESSE GENERALE:
– Politiche (e istanze) di denominazione e ri-denominazione commemorativa dei luoghi
– Odonomastica e toponomastica di genere (femminista e transfemminista)
– Odonomastica e toponomastica decoloniale e coloniale, fascista e monarchica
– Toponomastica urbana, violenza (politica, criminale, ambientale) e giustizia sociale
– Toponomastica inclusiva
– Produzione e spazializzazione della memoria (teoria e pratica dei luoghi della memoria)
– Il paesaggio urbano come “arena contesa”: antagonismi, forme di resistenza simbolica e guerriglia toponomastica
– Pratiche spontanee e informali di denominazione dei luoghi
– Toponomastica dialettale e delle lingue minoritarie
– Politiche di denominazione in specie nelle regioni bi e multilingue
– Toponomastica commerciale e place making
– Esogeografia e toponomastica
– Politiche di normalizzazione della nomenclatura geografica a scala nazionale e int.le
– Tecniche e tecnologie di rilevamento e rappresentazione dei luoghi
– Tecniche e tecnologie di rilevamento e rappresentazione degli stradari
COMPONENTI INIZIALI DEL GRUPPO
MUTI GIUSEPPE giuseppe.muti@uninsubria.it Università dell’Insubria
PALAGIANO COSIMO cosimo.palagiano@uniroma1.it La Sapienza Roma
AMATO FABIO famato@unior.it Università Orientale
CAMILLO BERTI camillo.berti@unifi.it Università di Firenze
CANTILE ANDREA andrea.cantile@unifi.it IGM e Università di Firenze
CARALLO SARA sara.carallo@uniroma3.it Università di Roma 3
CIAGLIA FILIBERTO filiberto.ciaglia@uniroma1.it La Sapienza Roma
D’ASCENZO ANNALISA annalisa.dascenzo@uniroma3.it Università di Roma 3
DE FELICE PIERLUIGI pdefelice@unisa.it Università di Salerno
DESPUCHES GIULIA giulia.despuches@unipa.it Università Palermo
ELENA DAI PRÀ elena.daipra@unitn.it Università di Trento
FANTÒ MASSIMILIANO m.fanto1@campus.unimib.it Università Milano Bicocca
FERRANTE GIULIA giulia.ferrante@gssi.it GSSI Gran Sasso Science Institute
GABELLIERI NICOLA nicola.gabellieri@unitn.it Università di Trento
GALLIA ARTURO arturo.gallia@uniroma3.it Università di Roma 3
GRAVA MASSIMILIANO massimiliano.grava@unipi.it Università di Pisa
LAURA LO PRESTI laura.lopresti@unipd.it Università di Padova
MIGGIANO PATRIZIA patrizia.miggiano@unisalento.it Università del Salento
MODAFFARI GIOVANNI giovanni.modaffari@oulu.fi Università di Oulu (FIN)
PECORELLI, VALERIA valeria.pecorelli@iulm.it IULM Milano
SALVUCCI GIANLUIGI salvucci@istat.it ISTAT Università Macerata
SINISCALCHI SILVIA ssiniscalchi@unisa.it Università di Salerno
TABUSI MASSIMILIANO tabusi@unistrasi.it Università di Siena
ZILLI SERGIO zillis@units.it Università di Trieste
BIBLIOGRAFIA
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