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Geotema 74

Giulio Panzeri, Monica Pentucci

La partecipazione femminile al rugby: una comparazione tra Nord e Sud Italia

Giocare a rugby non è «roba» da donne? In questo studio pilota, che ha coinvolto quattro squadre di Serie A femminile italiane, si è voluto indagare come la differenza di pratiche culturali localizzate in specifiche aree geografiche abbia influenzato l’accesso al rugby da parte di giovani donne. L’obiettivo è stato quello di comprendere se vi fosse una variazione sulla base del contesto territoriale e come essa si sia declinata in termini di differenza di genere e costruzione di stereotipi. Sono state condotte 6 interviste semistrutturate e proposto un questionario a risposta multipla a 100 giocatrici focalizzandosi sul loro percorso, sulla percezione sociale delle scelte compiute e sulle eventuali difficoltà incontrate, esplorando inoltre il contesto sociale di provenienza. Tramite l’analisi interpretativa e la teoria critica si è giunti a concludere che vi è effettivamente una disparità su base territoriale ma che, al contempo, nella permanenza di stereotipi agiti a diversi livelli, l’autopercezione e l’autostima delle giocatrici di alto livello non ne sono state intaccate; anzi, proprio la particolarità della pratica viene più volte riportata come motivo di orgoglio. Emerge infatti un’interessante osservazione: le giocatrici di alto livello sembrano non subire un impatto negativo a livello di autopercezione e autostima. Se quindi il contesto territoriale esercita un’indubbia influenza sulla partecipazione in sé al rugby in Italia, è proprio la specifica natura di questo sport a configurarsi come mezzo di costruzione del sé e di affermazione in senso identitario, quasi trascendendo i confini dei contesti territoriali e socioculturali di appartenenza.

Women’s Participation in Rugby: A Comparison between Northern and Southern Italy

Is it true that playing rugby isn’t suitable for women? This pilot study delves into the perceived incongruity of women engaging in rugby, focusing on four teams from the Italian Women’s Serie A league. The investigation aims to discern how localized cultural practices in distinct geographic regions have shaped the accessibility of rugby for young women. The primary objective is to examine potential variations based on territorial contexts and their implications for gender disparities and stereotype construction. The research employed six semi-structured interviews and administered a multiple-choice questionnaire to 100 players. The inquiries centered around players’ journeys, societal perceptions of their choices, and encountered challenges. Additionally, the study explored the social backgrounds of the participants. Employing interpretative analysis and critical theory, the findings indicate several territorial disparities. Interestingly, despite regional variations, a noteworthy observation emerges: high-level female players seem to remain impervious to a negative impact on their self-perception and self-esteem as practicing the discipline becomes a means through which these women construct and affirm their identities, transcending the limitations imposed by geographic boundaries. While territorial contexts undeniably influence the landscape of female rugby participation in Italy, the research underscores the resilience and positive self-perception of high-level players, who view their involvement in the sport as a testament to personal accomplishment and a source of considerable pride.

Parole chiave: sport, rugby femminile, genere, identità corporea femminile, territorio, cultura
Keywords: sport, women’s rugby, gender, female bodily identity, territory, culture

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