Sara Carallo, Francesca Impei
Memorie, pietre e riti: il valore territoriale della transumanza
La transumanza è oggi pratica residuale. Spesso sostituita da forme stanziali di allevamento integrate all’agricoltura e/o da «moderne» pratiche di trasporto del bestiame su gomma, resiste nelle forme tradizionali solo in casi isolati. I segni della pastorizia itinerante permangono nelle architetture rurali (ricoveri pastorali, fontanili, edicole votive, santuari, ponti), nella toponomastica e nel lessico comune, nei riti popolari e religiosi, nelle tradizioni letterarie e musicali e nelle memorie degli ultimi pastori transumanti. Il presente contributo intende soffermare l’attenzione sul patrimonio culturale legato alla pratica pastorale in alcuni territori attualmente interessati dal progetto di ricerca Rete dei tratturi regionali della Transumanza, avviato dalla Società Geografica Italiana nel dicembre 2021 e finanziato dalla Regione Lazio, che si pone l’obiettivo di ricostruire la rete
tratturale laziale. Attraverso l’analisi critica della letteratura nazionale ed internazionale sull’argomento, il contributo intende riflettere sulle potenzialità offerte dal patrimonio culturale della transumanza in termini di sviluppo, soprattutto in contesti considerati marginali quali le aree interne del nostro Paese. Tale riflessione appare ancor più rilevante alla luce del recente riconoscimento UNESCO della transumanza come patrimonio immateriale dell’umanità (2019).
Memories, Stones, and Rites: the Territorial Value of Transhumance
Transhumance is today a residual practice. Often replaced by permanent forms of breeding integrated with agriculture and/or by «modern» practices of transporting livestock by road, it resists in traditional forms only in isolated cases. However, the signs of itinerant pastoralism remain in the rural architecture (pastoral shelters, fountains, votive aedicules, sanctuaries, bridges), in toponymy and in the common vocabulary, in popular and religious rites, in literary and musical traditions and in the memories of the last transhumant shepherds. This contribution intends to focus attention on the cultural heritage linked to pastoral practice in some territories currently involved in the research project Network of regional sheep tracks of Transhumance, launched by the Italian Geographical Society in December 2021 and financed by the Lazio Region, which aims to rebuild the Lazio trattural network. Through the critical analysis of the national and international literature on the subject, the contribution intends to reflect on the potential offered by the cultural heritage of transhumance in terms of development, especially in contexts considered marginal such as the inner areas of Italy. This reflection appears even more relevant in the light of the recent UNESCO recognition of transhumance as an intangible heritage of humanity (2019).
Parole chiave: transumanza, patrimonio culturale, identità territoriale, sviluppo locale, aree interne
Keywords: transhumance, cultural heritage, territorial identity, local development, inner areas