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Geotema 57 – Cultura, creatività, innovazione e riorganizzazione territoriale. Le aree funzionali in Toscana

Gian Luigi Corinto

Cultura, creatività, innovazione e riorganizzazione territoriale. Le aree funzionali in Toscana

A partire dalle proposte di riorganizzazione amministrativa del territorio della Toscana, il lavoro propone alcune riflessioni critiche intorno al quesito se alla base di un riordino territoriale ci possano essere la creatività e la cultura delle comunità locali, caratteri collegabili a una recente mappatura dell’ISTAT della «vocazione culturale» dell’intero territorio italiano. La creatività e la capacità di innovazione, che si alimentano della cultura di una comunità, possono essere ricondotte all’essenza del «Distretto industriale marshalliano» (DIM), da intendere come comunità in cui forme e contenuti del produrre e del vivere formativo-creativo e relazionale si compenetrano. È pertanto consistente l’ipotesi che il luogo di vita della comunità locale entri nella produzione come fattore determinante e non solo come spazio di localizzazione industriale. Il ritaglio nel territorio di comunità di persone può corrispondere a quello dei «Sistemi locali del lavoro» (SLL), proxy accettabile di un sistema locale e base usata dall’ISTAT per la classificazione delle aree funzionali a vocazione culturale. In Toscana, questa mappatura descrive quattro aggregazioni diverse dei SLL, che appaiono congruenti con la storia e la diffusione spaziale di diversi modelli di sviluppo economico. L’individuazione di aree territoriali distinte per vocazione culturale non appare, di per sé, motivo sufficiente per ritagliare immediatamente nuovi confini amministrativi, ma può indicare la via a politiche territoriali place based, più efficaci se rivolte a «regioni» accomunate dallo stesso retroterra culturale.

Abstract: Culture, Creativity, Innovation and Territorial Reorganization. The Functional Areas in Tuscany

Starting from the proposals of administrative reorganization of the territory of Tuscany, some critical reflections are exposed around the question if the basis of a territorial reorganization can be creativity and culture of local communities, characters that can be connected to a recent ISTAT mapping of the «cultural vocation» of the whole Italian territory. Creativity and innovation capacity, which are nourished by the culture of a community, can be traced back to the essence of the «Industrial marshallian district» (MID), to be understood as a community in which forms and contents of production and formative-creative and relational living do interpenetrate. Thus, the hypothesis that the local community’s place of life enters production as a determining factor, and not only as a space for industrial location, is theoretically consistent. Drawing boundaries of communities of people in the territory can correspond with the identification of the «Local labor system» (LLS), which is an acceptable proxy of a «functional area», and the geographical unit used by ISTAT to map areas with specific «cultural vocations». In Tuscany, this kind of mapping describes four different aggregations of LLSs, being even consistent with the history and spatial diffusion of different models of economic development. The identification of territorial areas distinguished by cultural vocation does not appear an enough reason to immediately design new administrative boundaries; nevertheless, it can indicate the way to place-based territorial policies, more effective if addressed to «regions» united by the same cultural background.

Parole chiave: cultura, riorganizzazione territoriale, aree funzionali, sistemi locali del lavoro, Toscana

Keywords: culture, territorial reorganization, functional areas, local labor systems, Tuscany

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