In ricordo di Marco Bagliani

Condividiamo di seguito alcuni accorati ricordi di Marco Bagliani, venuto a mancare il 14 luglio scorso a causa di un tragico incidente in montagna.

Il primo è del collega Carlo Salone.

“Marco Bagliani se n’è andato domenica scorsa, 14 luglio 2024, mentre era impegnato in un’arrampicata in Val Ferret, vicino a Courmayeur.

Geografo torinese ed esperto alpinista, Marco era per me un collega e un amico. Non c’era tra noi un’intima confidenza, ma ci legava la condivisione di un’esperienza intellettuale e professionale che si era consolidata in un vincolo di solidarietà e rispetto all’interno del corso di laurea magistrale che, con altri colleghi, avevamo fondato nel 2012 e di cui lui era uno degli elementi portanti.

Ci eravamo conosciuti molti anni prima, muovendo i primi passi nell’ambiente ricco e diversificato della geografia torinese cui siamo indissolubilmente legati e che oggi è come impietrito davanti alla sua improvvisa scomparsa.

La sua formazione di fisico dell’atmosfera si era rapidamente mescolata con un interesse genuino per gli aspetti operativi e spaziali delle politiche in difesa dell’ambiente. Da quest’incontro era scaturito il suo originale e irriproducibile profilo di ricercatore territoriale sui temi della sostenibilità ambientale e del cambiamento climatico, praticati con grande impegno ed efficacia nelle aule universitarie e nella comunicazione pubblica, come dimostra l’apprezzamento unanime di centinaia di studenti che oggi sentono, insieme a noi, un vuoto enorme e dolente.

Mi sia consentito un ricordo personale. Una torrida serata del luglio 2018 ricevo una sua telefonata. Era incrodato sul Bianco, sorpreso da una violenta tempesta di neve. Il giorno dopo avremmo avuto una seduta di laurea, ma lui stava aspettando il momento meno pericoloso per tornare sui suoi passi evitando il peggio. Alla fine lo sostituii io, presentando la bella tesi di Matteo Ricozzi sugli effetti del cambiamento climatico sulla viticoltura del Nebbiolo, che era stata seguita da Marco con serietà e umana simpatia, come tutto ciò che faceva, del resto.

Un pensiero in queste ultime righe alla compagna Fabrizia, alla piccola Emma, al papà e alla sorella di Marco, che sono chiamati in queste ore ad affrontare la prova più dura. Per quel che può valere, sappiano che Marco aveva un posto speciale nel nostro mondo e che quel posto sarà per sempre suo.”

Il secondo, consultabile QUI, è a firma di Egidio Dansero e Silvana Dalmazzone.

Comunichiamo inoltre che il 24 luglio, in presenza e online, si terrà un incontro commemorativo organizzato da* collegh* torinesi, cui seguirà nei mesi successivi un evento dal taglio più scientifico. Le informazioni sono consultabili QUI