Da Elena dell’Agnese: programma di consiliatura e proposta di Comitato direttivo A.Ge.I. (promemoria)

[Considerata l’imminenza delle elezioni per il Direttivo A.Ge.I., si pubblica nuovamente questo testo, che contiene le candidature fino ad ora pervenute (già pubblicato QUI e in tutte le edizioni della Newsletter a partire dalla n. 174).]

 

Elena Dell’Agnese trasmette il

programma di consiliatura e la proposta di Comitato direttivo A.Ge.I. per le prossime elezioni dell’Associazione

, da lei predisposti assieme al gruppo che si candida per il direttivo,  che si riportano così come pervenuti:

Programma mandato AGeI 2021-2025: “Geografie per tutti”, ovvero “Continuità, innovazione e soprattutto inclusione”

Costruire un Comitato AGeI che sia nel contempo capace di interpretare la ricchezza e la diversità della geografia italiana non è cosa semplice. Il Comitato deve portare la voce di tutti coloro che praticano la disciplina, sia all’interno dell’accademia, come ricercatori all’inizio della carriera oppure in qualità di docenti affermati, sia al di fuori dei limiti della stessa accademia, nel ruolo di precari, o magari in quello di pensionati (ma ancora pieni di voglia di fare ricerca). Il Comitato deve rappresentare coloro che praticano la disciplina in tutte le sue sfumature e i suoi interessi. Il Comitato deve esprimere le voci regionali della disciplina, garantire pari opportunità nella ricerca, o almeno sforzarsi di farlo, rappresentare gli interessi di tutti.

Pur non essendo una cosa semplice, la costruzione del Comitato costituisce una operazione fondamentale perché l’associazione dei geografi e delle geografe italiane sia in grado di ascoltare tutte le loro esigenze, di promuovere la produzione scientifica di tutti gli ambiti subdisciplinari in modo da rafforzarne la posizione all’interno dei dipartimenti di afferenza, di ampliare gli spazi di pubblicazione per offrire a un crescente numero di ricercatori e ricercatrici ambiti di confronto seri e referenziati, di creare luoghi scientifici di contradditorio con le altre discipline che si occupano di ambiente e territorio, di rafforzare la presenza e la voce della geografia italiana nel contesto internazionale, di rappresentare le diverse categorie accademiche, nelle loro diverse esigenze di carriera. Inoltre, assumere la posizione di rappresentanti ufficiali della geografia significa anche interagire con gli organi istituzionali preposti alla didattica universitaria, alla qualità della ricerca e alla sua valutazione (MUR, CUN, ANVUR).

Di fronte a questa molteplicità di compiti, forse non bisognerebbe avere un unico comitato (come potranno 15 persone occuparsi di tutto ciò?), ma coinvolgere l’intera comunità dei geografi. Per sviluppare questa forma di “inclusione”, ci è sembrato opportuno riprendere il titolo del famoso quindicinale di Arcangelo Ghisleri:La geografia per tutti”. Certamente siamo già tutti, in qualche modo, impegnati in quest’opera di diffusione e valorizzazione della disciplina, anche se talora siamo soffocati da doveri istituzionali che ci allontanano da quelle che dovrebbero essere le nostre principali passioni, ovvero l’insegnamento, la ricerca, la ricerca applicata e la divulgazione della ricerca. Ma l’obiettivo primario delle geografe e dei geografi che si propongono di far parte del nuovo comitato AGeI, per il mandato 2021-2025, dovrà proprio essere quello di fare da tramite non solo fra la comunità disciplinare, con le sue idee, le sue esigenze e il suo costante impegno nel territorio e per il territorio, da un lato, e le istituzioni e gli atenei, dall’altro, ma anche fra i diversi membri della comunità stessa. Questo ruolo, fondamentale non solo al fine di promuovere lo scambio di idee e di prospettive di ricerca, ma anche per favorire l’incontro interpersonale, la collaborazione trasversale e l’azione di ricerca congiunta, è quello che tradizionalmente viene svolto dai Gruppi di Lavoro, cui si chiederà di intensificare questo il compito di inclusione, accentuando lo sforzo per favorire l’ingresso di studiosi “early career” e di nuovi componenti, di portare avanti progetti di ricerca congiunti, di discutere programmi e prospettive.

La lista include alcuni geografi che hanno già coperto diversi ruoli all’interno dell’AGeI: si tratta di Carlo Pongetti, Rosario Sommella e Sergio Zilli. A loro il compito di garantire la continuità, e nello stesso tempo quello di mettere in evidenza il modo di superare le criticità che inevitabilmente hanno segnato il percorso passato del sodalizio. Ci sono poi alcune geografe e geografi che hanno svolto compiti speciali nel precedente mandato e che ora conoscono molto bene alcuni meccanismi della associazione: sono Silvia Aru, Salvo Cannizzaro e Francesca Krasna. A loro si affiancano alcuni nuovi ingressi, che portano con sé una buona esperienza nella gestione di altri sodalizi geografici (come Dino Gavinelli), studiosi e studiose che occupano un ruolo di rilievo all’interno delle geografie “regionali”, “nazionali” e “internazionali (Daniela La Foresta, Tania Rossetto, Carlo Salone e Marcello Tanca), o che, più semplicemente, porteranno nel comitato l’energia e la competenza di chi ha assunto da pochi anni un ruolo all’interno della comunità accademica (Matteo Proto, Pierluigi Magistri e Federica Epifani). Candidata alla Presidenza sarà Elena dell’Agnese, studiosa che, per aver svolto tanto il compito di GEV nella procedura della VQR 2010-2014 che quello di a membro della Commissione ASN 2018-2021, conosce abbastanza bene i meccanismi italiani della valutazione della ricerca, nelle loro procedure e nelle loro criticità; Elena dell’Agnese copre inoltre, da 7 anni, il ruolo di vicepresidente della Unione Geografica Internazionale, e dunque può garantire una buona relazione dell’AGeI con gli organismi della ricerca a livello internazionale. Si ricorda comunque che il Presidente verrà eletto non direttamente dai soci, ma dal Comitato Direttivo. Al Presidente spetterà poi il compito di integrare il Comitato, cooptando studiose e studiosi appartenenti all’arco disciplinare o vicini ad esso, che possano svolgere un ruolo specifico di connessione del Comitato con altri studiosi dell’ambiente e del territorio, o con le istituzioni per la ricerca in Italia.

Per quanto riguarda la continuità, coloro che si candidano a far parte del nuovo Comitato si propongono di seguitare a svolgere le funzioni principali dell’AGeI, ovvero l’organizzazione di manifestazioni scientifiche, come i Congressi nazionali, ma anche seminari e convegni organizzati dai diversi Gruppi di Lavoro, la promozione e la diffusione delle attività di ricerca dei Gruppi di Lavoro, tramite la rivista Geotema e la casa editrice AGeI, l’intensificazione dei rapporti con organismi internazionali come EuGeo e IGU (ma anche, in questo caso introducendo un po’ di novità, con l’AAG e l’EGAL). In continuità con il precedente comitato, ci si propone anche di attribuire a componenti e cooptati dei compiti e delle responsabilità “mirati”, per far sì che possano utilizzare le proprie esperienze e le proprie competenze nell’ambito di attività specifiche dell’AGeI. Sempre in continuità con il Comitato uscente, ci si prefigge inoltre di supportare la rete dei laboratori GeoLabNet, di mantenere strette relazioni con gli altri sodalizi all’interno del SOGEI, di favorire il coordinamento dei corsi di Laurea in Geografia in Italia, di far sì che il sito e la newsletter rimangano puntualmente aggiornati, efficienti e funzionali, e soprattutto capaci di dare visibilità alle iniziative promosse da parte dei geografi e delle geografe italiani, alle novità editoriali, alle opportunità di ricerca che si aprono nei diversi atenei grazie a progetti, assegni, borse.

In continuità con il precedente Comitato, ci si prefigge infine di stimolare le relazioni fra la geografia umana e la geografia fisica, in sintonia con quanto avviene in buona parte delle realtà accademiche internazionali (e all’interno dell’IGU).

Dal punto di vista delle innovazioni, ci si propone, per quanto riguarda l’affermazione delle competenze e dell’attività di ricerca, di 1) lavorare al fine di promuovere una maggiore presenza del ruolo della geografia nella costruzione dell’indispensabile rapporto fra atenei e territorio, al fine di indirizzare e stimolare la capacità propulsiva degli atenei nei confronti dello sviluppo territoriale, favorendo, fra le altre cose attività di Terza Missione; 2) stimolare la visibilità internazionale della produzione scientifica dei geografi e delle geografe italiane, offrendo un supporto tecnico e linguistico a chi voglia cimentarsi con la pubblicazione su riviste internazionali, soprattutto qualora si tratti di studiosi e studiose “early career”; 3) fare in modo che le competenze geografiche non solo siano riconosciute all’interno degli atenei, ma lo siano anche all’esterno, aumentando così la visibilità culturale della disciplina. Ci si propone inoltre di favorire la pubblicazione, o la ripubblicazione, di opere considerate centrali nella costruzione del pensiero geografico italiano e della sua specificità.

Per quanto riguarda la formazione, oltre a mantenere un collegamento fra corsi di laurea in geografia, ci si propone di 1) impegnarsi nella costruzione di un dottorato in scienze geografiche, favorendo la costruzione di un consorzio fra diverse sedi universitarie; 2) proseguire con il lavoro della Scuola di Alta Formazione, mettendo a punto un programma di conoscenze “di base” che, pur nell’eterogeneità dei percorsi dottorali in Italia, possano costituire il bagaglio irrinunciabile di qualsiasi persona con un dottorato in geografia.

In generale, ci si propone poi di impegnarsi a garantire pari opportunità nell’ambito della ricerca e dell’accademia, o almeno di vegliare che queste pari opportunità vengano rispettate, offrendo una consulenza e un supporto a chi ritenga di essere stato discriminato per questioni di genere o di età. ” (scarica QUI la versione PDF).

Sfoglia in questa pagina o scarica QUI la proposta di composizione del Comitato:

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