Geografia e Letteratura
Obiettivi del gruppo |
Negli ultimi decenni si è imposta, con crescente forza in ambito internazionale e nazionale, la necessità di aprire gli spazi della ricerca geografica anche ad approcci di carattere umanistico. Questi si rivelano utili per comprendere meglio i numerosi significati culturali espressi dall’agire territoriale delle comunità antropiche.
Dal momento che la percezione dei luoghi e dei paesaggi non è sempre e necessariamente il risultato di un’interazione diretta con l’ambiente fisico e con il territorio, la loro comprensione può essere mediata da narrazioni e rappresentazioni artistiche di diversa forma e natura, che possono incidere in maniera rilevante sul significato e sul valore attribuito alla realtà geografica dai singoli soggetti così come dai diversi gruppi umani. Nell’ambito di tali variegate narrazioni e rappresentazioni, la conoscenza del vasto mondo attraverso la letteratura e quindi le parole di scrittori, saggisti, narratori, poeti e viaggiatori risulta potenzialmente assai produttiva per la nostra disciplina. In questo senso dunque, “Letteratura e Geografia” trovano un terreno comune di azione nell’attenzione verso la realtà introspettiva, il vissuto spaziale dell’uomo e quindi la sua soggettività espressa da valori culturali e psicologici. Il testo letterario (nelle sue diverse forme) può assumere, in questa prospettiva, un ruolo centrale nella ricerca geografica, non solo come fonte di informazioni o come espressione simbolica di esperienze territoriali, bensì anche come documento geografico a sé stante, oggetto centrale di ricerche volte a riflettere sul valore soggettivo della relazione con i luoghi (Frémont, 2005). Con queste premesse si è costituito il presente Gruppo A.Ge.I, per proporre una riflessione approfondita (e già condivisa da diversi studiosi attraverso le loro produzioni), volta a rafforzare il dialogo tra geografia e letteratura già avviato in Italia con i lavori pionieristici di Fabio Lando (1993) e Maria De Fanis (2001). Un primo obiettivo consiste nello studio dettagliato e quindi nella sistematizzazione rigorosa di ciò che la geografia scientifica può ricavare da una migliore conoscenza delle produzioni letterarie e dei letterati. Questi ultimi, con il loro talento e le loro intuizioni, esplicitano spesso le percezioni collettive oppure evocano valori espressi dai paesaggi e dai luoghi. Sono molti e illustri, impossibili da citare tutti, gli approcci teorici stranieri che sottolineano questo fatto e l’interdisciplinarietà tra letteratura e geografia (Bachelard, 1975; Salter e Lloyd, 1977; Mallory e Simpson-Housley, 1987; Tissier, 1992; Chevalier, 2001; Rosemberg, 2016). Anche molti autori italiani interessati al valore euristico, descrittivo e documentario della letteratura evidenziano come lo spazio vissuto sia un elemento comune di interesse per le due discipline (Bailly e Costantino, 1987; Lucchesi, 1995; Brusa, 1998; De Fanis, 2001; Persi, 2003; De Vecchis, 2005; Lando e Voltolina, 2005; Corna Pellegrini, 2007; Scaramellini, 2008; Marengo 2016). Prova ne è stato anche il Congresso Nazionale AGEI di Roma del giugno 2017 dove l’adesione alla sessione “Geografia e Letteratura/Géographie et Littérature” coordinata dallo scrivente in collaborazione con la collega Muriel Rosemberg (Université de Picardie Jules Verne) ha visto una buona partecipazione di relatori e pubblico. La letteratura in effetti, essendo ricca di elementi spaziali, ambientali e territoriali, fornisce numerose indicazioni al geografo: in molte pagine vengono presentati i luoghi d’azione dei protagonisti, i paesaggi, i segni presenti in un determinato territorio, nonché tutte le valenze psicologiche di spazi vissuti e carichi di affettività. Un secondo obiettivo consiste nell’indagare i testi letterari alla ricerca di spunti e strumenti per le ricerche geografiche, dedicando una specifica attenzione alla decodifica “critica” di descrizioni, simboli, narrazioni ed elementi carichi di valenze ambientali, spaziali e territoriali. Il terzo obiettivo tiene conto del fatto che, da alcuni decenni, numerosi geografi hanno scoperto i vantaggi che possono essere tratti da riflessioni specificamente centrate sulle pratiche letterarie. Per questo il gruppo di lavoro ha l’ambizione di avviare una riflessione condivisa tra studiosi che spesso hanno fino ad oggi condotto autonomamente ricerche e sperimentazioni sul tema. Solo grazie a una condivisione di saperi, metodologie e approcci può infatti favorire la sistematizzazione di modalità di lavoro ben definite e potenzialmente foriere di interessanti sviluppi per la geografia. A partire dall’analisi di una molteplicità di fonti letterarie quali la narrativa (alta, di consumo, regionale o anche locale), la poesia o la produzione odeporica, il gruppo di lavoro si propone come obiettivo ultimo di operare nella prospettiva del rafforzamento del valore euristico di questa branca della disciplina. |
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Bibliografia di riferimento |
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Membri del gruppo |
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