Giornate della Geografia 2024

«La Geografia è anche uno strumento fondamentale per fare la Pace». Così ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, quando ha partecipato alle celebrazioni per i 150 anni della Società Geografica Italiana. Viviamo in momenti difficili, care geografe e cari geografi italiani, e credo sia il momento di dimostrare quanto Mattarella avesse ragione.

Sara Gandolfi, nel suo “Mondo Capovolto” (una rubrica settimanale del Corriere della Sera che vi invito a seguire) oggi scrive: «Non dimentichiamo… che nel mondo continua l’insensato orrore della guerra. La Geneva Academy conta attualmente 110 conflitti: il suo portale online classifica tutte le situazioni di violenza armata che costituiscono un conflitto ai sensi del diritto internazionale umanitario. Alcuni fanno notizia, altri no. Alcuni di essi sono iniziati di recente, altri durano da più di 50 anni».

Per questo, le prossime Giornate della Geografia, che si terranno nei giorni 12 e 13 settembre 2024, avranno un sapore e uno spirito diverso dal solito. Invece di essere una riunione dedicata alla scoperta delle geografie locali, saranno un vero e proprio convegno, dedicato alla geografia per la pace. In questo modo, vorremmo che fosse coinvolta l’intera AGeI, attraverso i suoi gruppi di lavoro, o anche attraverso l’espressione di interesse di singoli soci e socie, invece che la sola sede locale. Questa partecipazione potrebbe avvenire attraverso Tavole Rotonde in plenaria, oppure attraverso Seminari tematici, a latere.

Come luogo d’incontro, abbiamo scelto Trento, città simbolica, sia per quanto riguarda le memorie di guerra, sia per quanto riguarda le iniziative di pace.

Quando parliamo di pace, dobbiamo ricordare che non esiste solo una pace data dall’assenza di conflitto (che già sarebbe comunque un ottimo risultato e che al momento pare lontanissimo), o di violenza culturale, ma anche una pace positiva, ossia una situazione segnata dall’assenza di «violenza strutturale», una pace positiva, dove vengano superate ingiustizia sociale e ambientale, disuguaglianze fra potenti e non potenti, sfruttamento, mancanza di opportunità. Di fronte a obiettivi di questo genere, crediamo che la nostra disciplina abbia una molteplicità di competenze da dispiegare.

A breve costituiremo il Comitato Scientifico e poi inoltreremo una call, dapprima esplorativa, per capire chi è interessato a partecipare (spero tutte e tutti!) e in che forma, e poi procederemo con le informazioni più tecniche. La proposta tocca una tematica urgente, diamoci da fare.

Carissimi saluti (e auguri, di festività almeno serene)

Elena