Elisa Magnani candidata per le elezioni del CUN

Abbiamo incontrato Elisa Magnani che si candiderà per le elezioni di rinnovo parziale del Consiglio Universitario Nazionale, previste dal 12 al 14 luglio. L’elezione servirà a integrare una rappresentanza dei docenti di seconda fascia in sostituzione di Cristiano Giorda, dimissionario in seguito alla chiamata come docente di prima fascia. La collega ha voluto rispondere ad alcune brevi domande in vista della sua candidatura.

Cosa ti ha spinto a proporre la tua candidatura per il CUN?

Da circa quattro anni sono coordinatrice del Corso di Laurea Magistrale in Geografia e processi territoriali presso l’Università di Bologna. L’esperienza maturata come coordinatrice mi ha consentito di rapportarmi con le dinamiche di gestione di un corso di laurea e con la necessità di recepire le direttive e gli strumenti predisposti a livello centrale, sia per quanto riguarda le riforme strutturali degli ordinamenti che gli strumenti di valutazione della qualità. Ritengo che le competenze acquisite nello svolgimento di questo incarico siano fondamentali per poter avanzare la mia candidatura.

Inoltre, anche grazie al lavoro svolto come coordinatrice – che, insieme all’impegno dei colleghi e delle colleghe, ha portato il Corso magistrale di Bologna a divenire negli ultimi anni il primo in Italia per numero di iscritti – sono stata recentemente chiamata a fare parte della Commissione per la conoscenza e lo studio della geografia nella scuola istituita dal Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. In qualità di coordinatrice partecipo anche ai lavori del Gruppo di coordinamento dei coordinatori dei corsi di laurea in geografia a livello nazionale che promuove informalmente attività di consolidamento e promozione dell’insegnamento universitario della geografia. Da alcuni anni, poi, ho maturato un’importante esperienza nella gestione dei sodalizi, avendo presieduto la sezione AIIG Emilia-Romagna dal 2017.

Quali opportunità offre alla geografia la presenza di un rappresentante nel CUN?

La presenza di un rappresentante geografo nel CUN è fondamentale nel momento in cui la geografia sta ottenendo importanti riconoscimenti a livello nazionale, come ha anche dimostrato l’attenzione del Ministero dell’Istruzione per la materia attraverso l’istituzione della Commissione per la conoscenza e lo studio della geografia nella scuola. Il consolidamento della disciplina si evidenzia sia con l’aumento degli iscritti nelle lauree in geografia che con la crescente presenza di geografe e geografi italiani in progettualità finanziate a livello nazionale, anche grazie ai fondi PNRR, e internazionale. Il ruolo di un rappresentante della geografia può incidere innanzitutto sulla riforma delle classi di laurea e sulla tutela dell’insegnamento della geografia nei diversi curricula universitari, anche in riferimento alla formazione degli insegnanti. Sul versante della ricerca è importante tutelare la specificità della geografia, anche nel caso di eventuali ridefinizioni dei settori scientifico-disciplinari. Non da ultimo, il CUN si occupa anche di rivedere i criteri concorsuali e per l’Abilitazione scientifica nazionale, e la presenza di un consigliere geografo nel Consiglio consente di garantire che anche per la nostra disciplina vengano mantenuti alti gli standard di reclutamento.

Quale pensi potrà essere il tuo apporto alle attività del Consiglio?

In un momento in cui il dibattito sulla formazione all’insegnamento è particolarmente vivo in Italia – tema di cui anche il CUN discute – credo che sia particolarmente rilevante la convergenza fra il ruolo che sono chiamata a ricoprire nella Commissione ministeriale per la conoscenza e lo studio della geografia nella scuola e quello che andrei a svolgere al CUN qualora venissi eletta. In merito a ciò ritengo che l’impegno maggiore sarà garantire un’adeguata formazione geografica per gli insegnanti nella scuola con il duplice obiettivo di consolidare l’insegnamento scolastico della materia e sostenere, di conseguenza, la presenza della geografia nei curricula universitari. Per quanto riguarda invece l’ambito del reclutamento, ritengo fondamentale contribuire al processo, iniziato ormai da molti anni, di consolidamento e aggiornamento degli strumenti di valutazione qualitativa come l’Abilitazione scientifica e partecipare alla verifica dei processi di chiamata dall’estero.

Infine, ci tengo a precisare che il mio ruolo nel CUN non si limita a tutelare soltanto gli interessi della geografia ma l’insieme delle discipline di Area 11. In tal senso, come coordinatrice di un corso di laurea con una forte valenza multidisciplinare ho maturato un bagaglio di esperienza anche nel dialogo con altre discipline che spero di poter mettere a frutto in questa nuova attività.

Federica Epifani, Matteo Proto